martedì 29 ottobre 2013

Sentenza Darwin: un errore!

Apprendo dai giornali che tra i condannati per il crollo al Liceo Darwin di Rivoli ci sono anche gli insegnanti che si occupavano di sicurezza e prevenzione. Non sono d'accordo.
Premetto che non ho letto gli atti nè la sentenza quindi è possibile che le condanne non siano legate al crollo del soffitto ma a condizioni al contorno. Ma se così non fosse questa sentenza sarebbe gravissima.
Un insegnante che si accinge a coprire questo incarico infatti segue corsi di preparazione che gli insegnano a riconoscere molti pericoli (dagli impianti elettrici allo sgombero delle vie di fuga, dal controllo degli estintori alla correttezza delle procedure di esercitazione e di fuga, ecc.) ma nessuno gli dice che devono smontare i controsoffitti e controllare cosa c'è stato abbandonato sopra.
Esistono figure professionali apposite (il direttore lavori!) che per incarico della committenza devono verificare che i lavori siano svolti "a regola d'arte" ed essere presenti in cantiere durante le lavorazione e al momento del collaudo delle opere. Cosa c'entra un insegnante con un lavoro svolto con poca cura dalle imprese e dalla direzione lavori?
Una volta si impiccavano le persone "perchè così facevano da esempio per gli altri". Oggi pare non sia cambiato nulla.

sabato 26 ottobre 2013

La mia dichiarazione di voto in favore di Alessandro ALTAMURA - Congresso del PD di Grugliasco, 25 ottobre 2013

Pensavo di iniziare la mia dichiarazione di voto di stasera parlando di territorio invece ho deciso di parlarvi di amicizia.
L’amico è qualcuno a cui chiediamo molto e con cui, difficilmente, riusciamo ad essere indulgenti. Dagli amici ci aspettiamo lealtà, correttezza, rispetto di noi ma soprattutto rispetto dei principi comuni che ci legano.
Per questo motivo, in primis, ho scelto di sostenere Alessandro Altamura. Perché io credo che Alessandro sia tutto questo: leale, corretto, rispettoso dei principi comuni e della legalità. Non potrei sostenerlo se non credessi questo.
Perché ha una storia pulita, un percorso lineare, un’idea di società che corrisponde al suo essere liberale e che quindi ci parla di generosità, di diritti civile, di rispetto e uguaglianza tra gli uomini.
Ma negli ultimi mesi ho avuto modo di apprezzare anche altri aspetti della sua personalità.
La prima è la differenza che passa tra un consigliere comunale che appare poco sui giornali perché esprime le proprie opinioni, magari anche discutendo, nelle sedi opportune e chi sfrutta ogni occasione per ottenere visibilità incurante del fatto che così facendo indebolisce la propria maggioranza.
La seconda è il modo in cui, con uguale dignità e rispetto del ruolo che ricopre, ha interpretato la funzione di segretario del partito provinciale. La mancanza di polemiche, il buon funzionamento della prima festa economicamente in attivo dalla fondazione del Partito Democratico – che è servita peraltro a sanare le casse del partito, non sono infatti dovute ad una presunta accondiscendenza a voleri superiori ma ad una capacità di fare sintesi e di creare squadra che ha colto di sorpresa solo chi già non lo conosceva bene.
Per questi motivi sono sicura che sarebbe l’uomo giusto anche per affrontare il difficile momento a cui il nostro partito andrà incontro quando dovremo affrontare il tema della città metropolitana. Allontano da me il solo pensiero che un simile tema venga lasciato ai sindaci, che ben diverso peso hanno uno dall’altro, o che venga affrontato a colpi di titoloni sui quotidiani.
Spero in un processo di civilizzazione del nostro partito, che ha pur sempre il peso di amministrare gran parte della Provincia di Torino, in una ritrovata capacità di elaborazione collettiva, nel rispetto dei ruoli e delle aspirazioni delle diverse amministrazioni e degli amministratori e credo che questo passaggio possa essere accompagnato solo da una persona “sabauda” come Alessandro Altamura sa essere.

Chiudo ringraziando tutti voi per l’amore e la passione civile che ancora mettete a disposizione di questo partito e auguro a tutti buon congresso.