Si
vota stasera l'adozione della Proposta Tecnica del Progetto Preliminare della
variante generale di revisione del P.R.G.C. di Grugliasco. I temi trattati sono
veramente tanti. Il mio intervento al proposito propone alcuni spunti di
riflessione.
Vorrei fare alcune riflessioni
La prima è che dobbiamo sentire
come un dovere l’eliminazione dell’inerzia dovuta a strumenti non più
aggiornati o tra loro contrastanti: e chiunque, da cittadino che abita o lavora
a Grugliasco, o da professionista, abbia avuto a che fare col piano regolatore
di Grugliasco sa che questo lavoro, di cui ora l’amministrazione si è fatta
carico, era assolutamente necessario e non più rimandabile.
Mi riferisco ad operazioni di per
sé semplici, come il recepimento di
una normativa nuova o di livello superiore all’interno del piano
regolatore, che se non sono fatte - come si sta proponendo ora - in un unico
passaggio asseverato dagli uffici ma devono essere, di volta in volta,
ricostruite dai professionisti, possono portare non solo ad un aggravio di
tempi e di costi ma anche a letture e interpretazioni diverse del sovrapporsi
di normative.
La seconda è che la velocità di cambiamento della società si
riflette in tempo reale sulla necessità di adeguare gli strumenti legislativi e
quelli regolatori con analoga velocità: non possiamo infatti
permetterci di limitare le possibilità di sviluppo del territorio – e sia
chiaro che non sto parlando di incremento edificatorio, ma più in generale di
flessibilità degli strumenti – per inerzia: ecco allora che mentre plaudo alla
decisione dell’amministrazione di aggiornare la cartografia e le destinazioni
d’uso di alcune aree - in particolare penso alla riduzione di superficie
destinata all’università) continuo a
pensare che si debbano fare tutti gli sforzi possibili per sollecitare alla
regione una nuova legge urbanistica che non sia solo di tipo 2.0, come si dice
in gergo, ma anche 3 o 4.0, separando finalmente le decisioni a lungo termine
(strategiche) da quelle legate al mandato amministrativo.
La terza considerazione è in
realtà un complimento, che rivolgo agli uffici tecnici, perché ho spesso modo
di confrontarmi con loro e posso affermare che le diverse modifiche proposte,
in particolare quelle riferite alle schede e alle norme di attuazione, sono lo specchio della loro conoscenza del
territorio, delle esigenze dei cittadini e della mutate condizioni di
realizzabilità delle schede stesse: non sono infatti delle mere
variazioni normative ma rispecchiano da un lato la capacità di ascolto dei tecnici – che cercano di venire
incontro alle esigenze dei grugliaschesi - e, dall’altro, l’attenzione che pongono per evitare disequilibri e disparità di
trattamento tra i cittadini e tra le diverse parti della città.
Vorrei ancora esprimere
apprezzamento per quegli interventi che la variante definisce “di
riqualificazione”: voglio infatti ricordare che una città riqualificata, nella
quale i cittadini si identifichino, crea collaborazione nella conservazione del
decoro urbano e - in generale - aumento della vivibilità e spirito di
appartenenza.
E’ dimostrato da diverse
esperienze infatti che, come in una spirale virtuosa, innescare il
miglioramento della qualità di una parte di città induce nei cittadini un
maggior senso di orgoglio e porta anche i privati e i singoli cittadini ad
investire tempo e risorse per rendere più gradevole il luogo in cui si vive.
In particolare vorrei soffermarmi
sull’importanza data alla riqualificazione delle borgate che, come noto, sono
le aree di Grugliasco che maggiormente percepiscono una lontananza non solo
fisica dal centro urbano: in particolare l’aver ottenuto la fermata dell’FM5 in
posizione baricentrica tra le borgate Quaglia e Lesna e il complesso progetto
di risistemazione della borgata Gerbido sono scelte che – una volta realizzate
– daranno vero valore aggiunto alle decisioni che oggi stiamo prendendo.
Considero inoltre degne di nota
le decisioni assunte dall’amministrazione in relazione all’area centrale: è
assolutamente doveroso infatti saper distinguere tra norme che considerano
un’area come omogenea e norme che sanno invece guardare alla realtà del singolo
edificio; amministrare significa anche avere il coraggio di riconoscere le
peculiarità del patrimonio fisico edificato definendo caso per caso se
applicare o no norme vincolanti rendendo così fattibile una reale
riqualificazione anche di tale area.
Per quel che concerne la
realizzazione del Bastione ritengo positiva la decisione di riconfermare
l’importanza di tale struttura che si configurerà, una volta terminato, come
asse di distribuzione tangenziale principale, come elemento di difesa dal
rumore veicolare e come vincolo fisico all’espansione urbana in quelle aree
libere tutelate dal PTC e recepite da questa variante: il Bastione è, a mio
parere, il vero elemento innovativo positivo nella forma urbana di Grugliasco
degli ultimi anni – penso all’importanza del collegamento diretto che creerà
tra corso Allamano e l’Università, e, per questo, non portarlo a termine
sarebbe un grave errore.
Termino affermando che ritengo
corretto e coerente con l’impianto della variante aver proceduto ad una
verifica del dimensionamento del Piano regolatore che ci consentirà, nei
prossimi anni, di prendere decisioni avvedute, avendo sotto controllo il
rapporto tra numero di abitanti insediati e aree per servizi loro offerte, e –
in analogia – attività economico-produttive e aree di servizio dedicate.